di Gionata Chatillard
Se tutto va come vuole Emmanuel Macron, la polizia francese sarà presto libera di spiare determinate categorie di cittadini attivando i loro cellulari da remoto. La norma è stata approvata questa settimana in Parlamento come parte di un più ampio disegno di legge di riforma della Giustizia. In base a quanto stabilito, le forze dell’ordine potranno attivare fotocamere, microfoni e sensori GPS su telefoni e computer di persone ritenute sospette, con l’obiettivo di geolocalizzarle o di intercettare le loro conversazioni.
La disposizione non sarà comunque applicabile a discrezione degli agenti. Per poter attivare da remoto uno smartphone, ci vorrà infatti l’autorizzazione di un giudice. La norma si applicherà inoltre solo ai sospetti di reati punibili con almeno 5 anni di reclusione, e in nessun caso a determinate categorie professionali, come medici, giornalisti, avvocati, giudici o parlamentari.
In totale, secondo le stime del Governo, la misura potrebbe riguardare una decina di casi all’anno. Ciononostante, sia l’opposizione che diverse associazioni considerano la legge come un pericoloso precedente che attenterebbe contro i diritti fondamentali dei cittadini, primo fra tutti quello alla privacy, compiendo così un ennesimo passo verso la società della sorveglianza totale.