di Fabio Belli
Il Niger ha autorizzato l’esercito del Burkina Faso e del Mali a entrare nel proprio territorio in caso di minaccia esterna.
L’autorizzazione, firmata dal generale Abdourahmane Tchiani, è avvenuta dopo che la giunta militare ha incontrato le delegazioni ministeriali dei due Paesi confinanti.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia di Stampa Nigerina, le delegazioni hanno confermato la volontà di combattere l’estremismo insieme al Niger, sottolineando la necessità di rafforzare i meccanismi di cooperazione, la condivisione dei dati di intelligence e le operazioni congiunte allo scopo di aumentare l’efficienza nel contrastare l’attività dei gruppi terroristici, A tal proposito Niger, Burkina Faso e Mali hanno concordato una sinergia sulle capacità di difesa e di sicurezza in caso di aggressione”.
A rincarare la dose ci ha poi pensato il leader del Mali, Assimi Goita:”Se l’ECOWAS osa invadere il Niger, non solo interverremo, ma invaderemo anche Abuja, la capitale della Nigeria, per riportare indietro il legittimo vincitore delle elezioni del 2023″. La contestazione del leader maliano si basa sul fatto che alle ultime elezioni nigeriane dello scorso febbraio il presidente, Bola Tinubu, a causa di una scarsissima affluenza alle urne ha ottenuto i voti di meno di un elettore su dieci.
Al contempo, dall’altro lato dello schieramento Benin, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Nigeria, Senegal e forse anche il Ghana, starebbero formando contingenti per un eventuale intervento in Niger. A riferirlo è l’emittente radiofonica francese RFI, secondo cui l’invio dei militari potrebbe avvenire anche via mare e tramite aerei.