di Fabio Belli
“Stiamo inviando alla Russia un chiaro segnale”, è quanto ha affermato il capo della Marina tedesca, Jan Christian Kaack,
alla vigilia alle importanti esercitazioni navali nel Mar Baltico che coinvolgeranno circa 3.000 militari e 30 mezzi navali dei Paesi NATO. Le esercitazioni, a cadenza annuale, che partiranno il 9 settembre prossimo, prevedono per la prima volta, tramite operazioni anfibie e attacchi via terra, la simulazione di uno scenario di reazione ad un attacco russo nella regione.
L’Occidente da una parte cerca di provocare, dall’altra cerca di arginare l’avanzata inarrestabile del mondo multipolare, tanto da giudicare appetibile la contemporanea assenza del presidente russo, Vladimir Putin, e del suo omologo cinese Xi Jinping, al prossimo G20.
Lo riporta l’agenzia Bloomberg secondo cui alti funzionari dell’Unione europea intenderebbero approfittare dell’assenza dei due leader a Nuova Delhi per cercare di esercitare un’influenza su un certo numero di invitati africani. L’obiettivo, sempre secondo Bloomberg, sarebbe quello di garantire all’Unione africana la piena adesione al G20 mettendo anche sul piatto la realizzazione di progetti infrastrutturali. Non a caso la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo a Nairobi all’ennesimo vertice sul clima, ha presentato una nuova proposta per attirare gli investimenti privati in Africa e nei paesi emergenti. Secondo la neo imbonitrice da televendite di Bruxelles, si tratterebbe di uno stanziamento dei cosiddetti “green bond” per un valore di un miliardo di euro.
Intanto, sempre nel Continente Nero, il Niger avrebbe avviato i negoziati con la Francia per il ritiro parziale dei militari dal Paese. Lo ha affermato l’Agence France-Presse, citando il ministero della Difesa parigino.