di Fabio Belli
I ribelli nigerini hanno chiesto l’espulsione dal Paese dell’Ambasciatrice statunitense, Kathleen Fitzgibbon, che si trova in Niger da soli 20 giorni. È quanto riporta l’emittente Sky News Arabia che fa anche sapere dell’arrivo nel tumultuoso Paese africano di diverse unità militari dal vicino Burkina Faso.
Il tutto mentre in Niger Washington starebbe riposizionando truppe e mezzi da una base aerea all’altra, come afferma la vicesegretaria stampa del Pentagono Sabrina Singh sebbene abbia precisato che la mossa sarebbe semplicemente precauzionale. Per quanto riguarda invece le truppe francesi, Parigi starebbe valutando diverse opzioni per il ritiro dal Niger dichiarandosi in contatto e in trattative con l’esercito locale per questioni logistiche, ma la versione di Niamey è più categorica. Il neo-primo ministro ha ribadito che le forze francesi, confinate in gran parte nella propria base aerea, si troverebbero illegalmente nel Paese e dovrebbero lasciarlo rapidamente.
Nel frattempo in Mali è sempre in vigore un altro ultimatum, contro i Caschi Blu che si dovrebbero ritirare dal paese entro fine anno. Secondo le autorità maliane, infatti, la presenza delle Nazioni Unite, non farebbe altro che aggravare la tensione. Non a caso ieri si sono verificati un attacco a una base militare e a una nave passeggeri nel nord-est del Mali, per un bilancio di almeno 64 persone uccise, tra cui 49 civili. Entrambi gli episodi sono stati rivendicati da un gruppo affiliato ad Al-Qaeda. Secondo quanto riferito dalle autorità, circa 50 degli aggressori sarebbero stati uccisi dalle forze armate del Mali.