di Fabio Belli
“Cina e Russia dovrebbero continuare a coordinare le politiche per affrontare le sfide derivanti dal riemergere dell’unilateralismo e dell’egemonia”.
È quanto ha detto il massimo diplomatico cinese Wang Yi al suo omologo russo, Sergey Lavrov, durante la sua visita a Mosca. Sottolineando l’indipendenza delle proprie politiche, Wang ha affermato che la cooperazione con la Russia “non prende di mira terze parti, non è soggetta a interferenze da terzi e da essi e non sarà influenzata”.
Dimostrare dunque il ruolo di grandi potenze di fronte ai colpi di coda del mondo occidentale ancorato ai vecchi canoni dell’imperialismo: questa la responsabilità di Cina e Russa secondo la visione comune dei capi della diplomazia dei due Paesi.
Oggi, 19 settembre, Wang Yi ha incontrato, sempre a Mosca, il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev che ha offerto il sostegno di Mosca a Pechino sulle questioni di Taiwan, Xinjiang, Tibet e Hong Kong. Questioni che, secondo il Cremlino, sono utili all’Occidente solo per screditare la Cina. Sempre Patrushev ha reso noto che il presidente russo, Vladimir Putin, e il suo omologo cinese, Xi Jinping, potrebbero tenere colloqui a Pechino già nel mese prossimo in occasione del forum internazionale One Belt, One Road.
Il segretario ha altresì sottolineato, menzionando la dichiarazione congiunta dei due capi di Stato adottata nel marzo scorso, che le relazioni tra Mosca e Pechino, basate sui principi di rispetto, non interferiscono negli affari interni di ognuno dei due Paesi e promuovono sostegno reciproco sulla scena internazionale, “le relazioni sono dunque intrinsecamente forti e non dipendono dai cambiamenti della situazione”.