di Gionata Chatillard
È stata una vera e propria standing ovation quella che il Parlamento canadese ha riservato a Yaroslav Hunka. L’ex combattente delle SS, di 98 anni, ha ricevuto venerdì scorso il tributo del premier Justin Trudeau, accompagnato per l’occasione dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Entrambi si sono stretti intorno alla figura di Hunka, che durante la Seconda Guerra Mondiale combatté dalla parte dei nazisti prima di andarsi a rifugiare in Canada.
Scroscianti gli applausi della Camera dei Comuni, che ha trattato l’ex membro della Divisione Galizia come un eroe che avrebbe avuto il grande merito di combattere in prima linea contro l’avanzata dell’Armata Rossa.
Con l’inchino dei deputati canadesi, Zelensky porta a casa un contentino diplomatico in un momento in cui l’Ucraina è sempre più isolata. Ma se anche Varsavia inizia ormai a prendere le distanze da Kiev, non altrettanto fa Ottawa, con un Trudeau più disponibile che mai a riabilitare combattenti nazisti per riscrivere la storia in salsa anti-russa.
Tardive le scuse del presidente della Camera dei Comuni, Antony Rota, che sembra essersi reso conto a scoppio ritardato di chi fosse Hunka, ovvero un collaborazionista che militiva in una divisione di volontari celebre per le atrocità commesse contro civili che come unica colpa avevano quella di essere ebrei, polacchi, russi o comunisti. Un curriculum che, oggi come oggi, porta dritti a ricevere gli applausi del Parlamento canadese.