di Gionata Chatillard
Prosegue senza sosta l’intensa attività diplomatica della Cina. Dopo la pausa dettata dalle restrizioni pandemiche, il gigante asiatico ha dato una vera e propria accelerata in campo internazionale, arrivando anche a mediare in conflitti che si svolgono ben lontano dalle sue frontiere. Al punto che, ultimamente, sembra che tutti passino da Pechino. L’ultimo a farlo in ordine di tempo è stato il presidente colombiano, Gustavo Petro, che si è appena accordato con Xi Jinping per elevare la relazione fra i due paesi al livello di cooperazione strategica.
A Pechino, però, non si perde tempo. E così, mentre il capo di Stato cinese era impegnato a ricevere il suo omologo sudamericano, il Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare manteneva colloqui con il Bhutan. Un dossier, questo, di primaria importanza per Pechino, dal momento che è strettamente vincolato alle annose dispute territoriali che coinvolgono anche l’India.
Durante gli incontri, definiti “amichevoli” dai partecipanti, Cina e Bhutan si sono impegnati non solo a risolvere quanto prima la questione dei confini, ma anche a stabilire normali rapporti diplomatici. Quanto basta per far parlare di una vera e propria svolta nelle relazioni fra i due paesi. Una svolta che però potrebbe allontanare il regno himalayano da Nuova Delhi. Il Bhutan, infatti, è un alleato storico dell’India in funzione anti-cinese. In particolare, Nuova Delhi ha da sempre sostenuto le rivendicazioni territoriali di questo piccolo paese, arrivando anche a mandare truppe per evitare che la Cina costruisse infrastrutture nelle aree contese.
Non stupisce, quindi, che il Governo indiano abbia messo in guardia quello del Bhutan dallo scendere a compromessi con Pechino su questa questione. Tanto più che il regno himalayano, oltre a non avere legami diplomatici con nessun membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, è anche l’unica nazione -oltre alla stessa India- a mantenere dispute territoriali terrestri con la Cina. Se la Repubblica Popolare dovesse effettivamente andare a braccetto con il Bhutan, per Nuova Delhi sarebbe quindi difficile non accusarne il colpo. Per Pechino, invece, sarebbe un ennesimo segnale che il 21º secolo sarà quello della Cina.