di Fabio Belli
“La Bibbia dice che c’è un tempo per la pace e uno per la guerra. Questo è un tempo per la guerra”, parole pronunciate ieri dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Oggi l’esercito di Tel Aviv ha affermato che durante la notte gli aerei militari hanno colpito circa 300 obiettivi a Gaza, attaccando postazioni anticarro e di lancio di razzi e presunte basi di Hamas. Sempre secondo le forze armate israeliane, nelle operazioni di terra, le truppe avrebbero ucciso numerosi combattenti palestinesi che, dal canto loro, hanno riferito di aver incendiato, nel nord di Gaza, due veicoli dell’esercito israeliano.
Gli Stati Uniti hanno intanto intensificato il trasporto aereo di merci su larga scala verso il Medio Oriente. In totale, almeno 53 voli di C-17A Globemaster III e sette aerei da trasporto militare C-5 M sono stati registrati in volo tra gli Stati Uniti continentali e il Mediterraneo orientale nelle ultime 24 ore.
Ma dai dati del ministero della Sanità di Gaza, il tutto sembra tutt’altro che una guerra combattuta tra due eserciti. Il bilancio delle vittime degli attacchi sale a 8.525 persone, tra cui 3.542 bambini, con gli occupanti israeliani che fino a ora hanno colpito ben 57 istituzioni mediche, con la morte di 130 medici e infermieri. Circa 32 centri medici a Gaza sono inoltre fuori uso a causa della mancanza di carburante.
Sempre dati alla mano, mentre Tel Aviv reclama 240 persone israeliane nelle mani di Hamas, il numero di palestinesi arrestati in Cisgiordania supera le 1.740 unità.
Durante una conferenza stampa di oggi tenutasi a Ginevra, l’UNICEF ha avvertito che Gaza “è diventata un cimitero di bambini” che stanno morendo non solo a causa degli attacchi aerei israeliani ma anche perché non ricevono le cure mediche necessarie. Anche oggi la mattanza è continuata: circa 200 palestinesi sono rimasti uccisi durante un nuovo attacco aereo sul campo di Jabalia.
Intanto il conflitto è ufficialmente allargato dopo che il governo Houthi nello Yemen ha affermato di aver lanciato un “gran numero” di missili e droni contro Israele. “Gli attacchi continueranno finché l’aggressione israeliana non si fermerà”, ha avvertito il portavoce dell’esercito Houthi, Yahya Saree.