di Fabio Belli
In risposta all’attentato terroristico nella città russa di Belgorod dei giorni scorsi che ha causato la morte di 25 persone, la Russia ha condotto una raffica di attacchi missilistici principalmente su Kiev e Kharkov.
Durante la notte, le Forze Armate russe hanno lanciato fino a 40 droni Geran e in mattinata più di 110 missili da 20 aerei tra cui 11 razzi ipersonici Kinzhal. Si è trattato di uno dei lanci di missili ipersonici più imponenti dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale.
A seguito dei bombardamenti, le autorità ucraine hanno lamentato la mancanza di elettricità e interruzioni idriche in diverse zone e hanno riferito di incendi presso strutture commerciali. Successivamente le forze armate russe hanno confermato il pieno successo del raid.
Obiettivo, secondo il ministero della Difesa russo, le imprese del complesso militare-industriale dell’Ucraina, in particolare le aziende situate nei sobborghi della capitale dove si producono missili e droni. Gli attacchi avrebbero preso di mira anche i depositi dove Kiev terrebbe in custodia le armi e le munizioni fornite dall’Occidente, in particolare i SAM Patriot e gli AtacMS.
Il presidente ucraino, Volodimir Zelenskyj, ha affermato che i bombardamenti russi avrebbero causato 92 feriti e 4 vittime, fra cui vi sarebbero dei generali dell’esercito.
La risposta di Kiev non si è fatta attendere con 17 missili Alder lanciati ancora una volta contro Belgorod. Come riferito dal governatore della regione, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto quattro bersagli aerei in avvicinamento senza poter evitare l’uccisione di un uomo e il ferimento di quattro persone.
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