di Fabio Belli
Le forze armate yemenite hanno annunciato di aver colpito una nave statunitense nel Mar Rosso. Secondo la dichiarazione, sulla nave vi sarebbero state armi destinate a Israele.
“Non esiteremo ad affrontare adeguatamente qualsiasi minaccia ostile, con il nostro pieno diritto legittimo a difendere il nostro Paese e il nostro popolo”, hanno affermato gli Houthi garantendo la completa sicurezza della navigazione per tutte le destinazioni del mondo esclusi i porti della Palestina occupata.
L’attacco è stato confermato anche dalla controparte. Secondo quanto riferito dal Comando Centrale (CENTCOM), gli aerei da combattimento statunitensi e britannici hanno abbattuto 18 droni e tre missili con missili aria-aria.
A Gaza oggi circa quaranta persone sono rimaste uccise o ferite dopo l’ennesimo attacco dell’esercito israeliano ai danni di una zona residenziale nell’area di Deir al-Balah vicino all’ospedale di Al-Aqsa. La zona colpita, secondo le autorità dell’enclave palestinese, era stata definita zona sicura da Israele.
Intanto la causa di genocidio del Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia sta trovando sempre più appoggi internazionali. Oltre a quello di Bolivia, Giordania, Turchia, Venezuela, Pakistan, Namibia e Maldive, anche il Belgio sta pensando di mettersi di traverso alla retorica sionista del pensiero unico occidentale. “Non possiamo restare a guardare l’immensa sofferenza umana a Gaza. Voglio che il Belgio agisca presso la Corte internazionale di giustizia, seguendo l’esempio del Sudafrica.
Lo proporrò al governo.”, ha twittato la vice premier belga Petra de Sutter.
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