di Fabio Belli e Jeff Hoffman
La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia si è pronunciata sulla causa del Sudafrica contro Israele rigettando la richiesta di archiviazione avanzata da Tel Aviv. Pur riconoscendo il diritto dei palestinesi a essere protetti da atti di genocidio, la Corte non ha esplicitamente chiesto il cessate il fuoco, tanto meno i giudici si sono espressi nel merito sulla questione del genocidio, una questione che potrebbe richiedere anche anni.
La Corte penale internazionale ha annunciato, tuttavia, misure provvisorie per Israele che dovrà fermare gli attacchi contro i palestinesi, garantire gli aiuti umanitari, conservare le prove e inviare la risposta al tribunale entro 1 mese.
I giudici, nello stabilire che il Sudafrica è pienamente legittimato nella causa contro Israele, hanno anche richiesto il rilascio degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.
Il Sudafrica ha salutato con favore le misure provvisorie ordinate dalla Corte, definendole una “sentenza storica”, anche il Ministero degli Esteri palestinese l’ha definita come un “importante promemoria” che nessuno Stato è al di sopra della legge.
Da Israele è intervenuto il ministro della Sicurezza, Itamar Ben Gvir, che ha definito “antisemita” la Corte internazionale di giustizia dell’Aia in quanto, a suo dire, “l’obiettivo non sarebbe la giustizia, ma la persecuzione del popolo ebraico”. Il premier Netanyahu ha ribadito il diritto a difendere il Paese. “L’accusa di genocidio mossa contro Israele non solo è falsa, è oltraggiosa, e le persone perbene ovunque dovrebbero respingerla”, ha detto il primo ministro israeliano.
Sul fronte italiano, a scanso di equivoci, alle prefetture è stato raccomandato di rimandare, arginare o vietare le manifestazioni pro Palestina indette per il giorno della memoria in programma domani. Un giorno che è stato solennemente ricordato dal Presidente Sergio Mattarella, che ha affermato di guardare a Israele come paese a noi vicino e pienamente amico.