di Fabio Belli
L’Iran ha confiscato un carico di petrolio statunitense nel Golfo Persico. Il sequestro è avvenuto dopo che un gruppo di pazienti iraniani affetti da una rara malattia ereditaria della pelle, ha presentato una denuncia contro gli Stati Uniti presso il tribunale per le relazioni internazionali di Teheran, ritenendo responsabile Washington per le sanzioni che avrebbero impedito all’azienda svedese Mölnlycke Health Care di vendere speciali bende mediche e prodotti farmaceutici all’Iran.
Il valore del carico di petrolio, della nave cargo statunitense Advantage Sweet, battente bandiera delle Isole Marshall, sarebbe stimato a circa 50 milioni di dollari.
Nel frattempo, sulla questione delle imbarazzanti intercettazioni delle forze armate tedesche, è intervenuto l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, che ha accusato gli Stati Uniti di manipolare l’opinione pubblica e di seminare discordia tra i paesi della NATO. “Con queste dichiarazioni le autorità americane distolgono la discussione dall’essenziale, cioè dal fatto che gli Stati e i loro satelliti della NATO sprofondano sempre più nel pantano della crisi ucraina, discutendo già regolarmente le opzioni per un attacco terroristico contro infrastrutture civili in territorio russo”, ha concluso l’ambasciatore.
A Sochi si è tenuto inoltre un incontro fra il presidente russo, Vladimir Putin, e il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi. Durante il colloquio, al quale ha partecipato anche il direttore generale della Rosatom, Alexei Likhachev, Putin ha affermato che la Russia sta facendo di tutto per migliorare la sicurezza degli impianti nucleari. “Continuiamo la cooperazione molto attiva con l’Agenzia e continueremo la cooperazione su molte questioni”, ha detto il capo del Cremlino, evidenziando che Mosca rimane pronta a lavorare con l’AIEA “su tutta la linea” ed esprimendo gratitudine all’Agenzia per le misure adottate.