di Gionata Chatillard
L’Europa sarà costretta a scegliere fra spesa sociale e spesa militare. Questo è l’avvertimento lanciato ieri dal Wall Street Journal, il cui inamovibile punto di partenza è che il Vecchio Continente dovrà comunque riarmarsi per difendersi dalla presunta minaccia russa. Secondo il quotidiano statunitense, in gioco ci sarebbe niente meno che il modello sociale sviluppato dai paesi europei negli ultimi decenni. Il che, in sostanza, significa che in futuro ci saranno meno ospedali e più caserme, meno insegnanti e più soldati.
Anche perché, di fronte alla scelta fra spesa sociale e spesa militare, l’Unione Europea sembra aver già deciso su cosa puntare. E che la priorità sia in questo momento il riarmo, lo dimostra il fatto che Bruxelles è addirittura disposta a indebitarsi pur di spendere più soldi in Difesa. Quello stesso debito che qualche anno fa veniva avversato per pagare pensioni e servizi sociali, viene adesso sdoganato per comprare materiale bellico.
Allo studio della Commissione c’è infatti la possibilità di creare strumenti finanziari comuni per ottenere più fondi da spendere in armi. L’idea -fortemente capeggiata da Francia e Polonia, ma sostenuta anche dall’Italia- è quella di emettere veri e propri eurobond per venire incontro alle necessità belliche dell’Esercito ucraino. Ad opporsi al progetto ci sono, almeno per il momento, paesi tradizionalmente frugali come Germania, Paesi Bassi e Danimarca. Ma per ragioni diverse, anche nazioni come Ungheria, Austria, Irlanda o Slovacchia sembrano sempre meno disposte ad assecondare le velleità guerrafondaie di Bruxelles, ormai pronta allo scontro frontale con Mosca.