di Jeff Hoffman
Washington ha aumentato il volume
di acquisti di fertilizzanti russi del 70% rispetto al 2023.
Soltanto nel mese di marzo gli Stati Uniti hanno importato 174 milioni di dollari in fertilizzanti, per lo più a base di potassio e di azoto.
All’ombra delle sanzioni, che Washington impone a suo uso e consumo, la Russia è diventata il secondo più grande fornitore di fertilizzanti degli Stati Uniti dopo il Canada.
Fra i maggiori importatori di fertilizzanti russi, dietro agli Stati Uniti, si sono accodati Belgio, Germania, Romania, Bulgaria e Svizzera.
Fra i giganti dell’importazione di concimi a stelle e strisce spicca la società produttrice di cereali Archer-Daniels-Midland che, dal febbraio 2022, ha importato circa 17 milioni di tonnellate di urea, ossia nitrato di urea e ammonio, cioè gas naturale convertito in fertilizzante.
Inoltre, pur avendo appena incrementato il numero di sanzioni contro la Russia all’inizio di maggio, Washington si è guardata bene di inserire i fertilizzanti nelle mire dei burocrati della guerra che, evidentemente, più che colpire la Russia hanno bloccato lo sviluppo al Vecchio Continente.
Difatti, stando al Financial Times, anche l’Europa sarebbe dipendente dai fertilizzanti russi più di quanto lo fosse prima del 2022. Secondo Svein Tore Holsether, direttore esecutivo dell’azienda chimica norvegese Yara International, il Vecchio Continente ha come minimo raddoppiato le importazioni di fertilizzanti prodotti in Russia.
“Il paradosso è che l’obiettivo è ridurre la dipendenza dell’Europa dalla Russia, ma ora noi, come dei pazzi, stiamo dando alla Russia le nicchie più importanti di cibo e fertilizzanti”, si è lamentato Holsether.
E’ un’ottima tendenza per l’economia russa, hanno ironizzato da Mosca.
Secondo Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione Europea, fra il 2022 e il 2023 le importazioni in Unione Europea di fertilizzanti provenienti dalla Russia sono aumentate del 34% ma, stando agli analisti del settore la percentuale potrebbe essere molto più alta.
Un terzo di tutte le importazioni europee di fertilizzanti proviene dalla Russia, ha infatti certificato il Financial Times.
E il gioco del risiko è bell’e predisposto.