di Jeff Hoffman
Si chiamerà Camp Miron la nuova base delle forze speciali statunitensi in Polonia, nei pressi dell’aeroporto internazionale di Cracovia.
“La cooperazione polacco-americana in materia di difesa è più forte che mai”, ha dichiarato l’ambasciatore statunitense Mark Brzezinski, che ha sottolineato il duraturo impegno degli Stati Uniti nei confronti della Polonia e della NATO, affermando che la nuova base rafforza significativamente la sicurezza dell’alleanza o, per meglio dire, il fronte di guerra contro la Russia di Vladimir Putin.
Gli ha fatto eco Erin Nickerson, Console Generale degli Stati Uniti a Cracovia che ha parlato di “interazione costante fra le forze speciali polacche e quelle a stelle e strisce, da sempre di casa in Polonia, che si aggiungono ai circa 10mila soldati della NATO di stanza nel paese.
A partire da febbraio 2022, difatti, Varsavia ha sostenuto fermamente Kiev ed è stata una via di transito per le armi fornite dagli alleati occidentali dell’Ucraina, ha fatto sapere Donald Tusk aggiungendo che la Polonia sta investendo 2 miliardi e mezzo di dollari extra per “fortificare il confine orientale contro potenziali nemici”, intonando così la canzone voluta dai capò di Londra e Washington.
E’ al primo banco degli alunni guerrafondai che trova il suo posto la Polonia che, fa sapere Tusk, ha modernizzato il suo esercito e aumentato la spesa per la difesa al quattro per cento del PIL, una delle più alte dell’Unione europea.
E la nave della guerra ha mollato gli ormeggi.