di Fabio Belli
La Francia intende ridurre il numero delle sue forze di stanza in Africa centrale e occidentale a circa 600 soldati.
È quanto ha recentemente affermato l’Associated France Presse, secondo cui la politica sarebbe conforme a quanto stabilito all’inizio dell’anno scorso dal presidente francese, Emmanuel Macron, nel voler limitare la presenza militare nel Continente Nero.
In dettaglio, Parigi manterrà solo circa 100 soldati nel Gabon, rispetto ai 350 presenti, oltre ad altri 300 in Ciad dove attualmente ci sono circa 1.000 militari. Mentre in Costa d’Avorio e Senegal, dove ci sono contingenti francesi rispettivamente di 600 e 350 uomini, i soldati francesi saranno ridotti a 100 per paese.
Una riduzione all’osso della presenza militare francese se si considera che la Francia, come parte dell’operazione denominata Barkhane, aveva oltre 5.000 soldati nella regione del Sahel oltre alle 1.600 forze stanziate in Africa occidentale e Gabon.
Questo però fino agli sconvolgimenti che hanno avuto luogo nella regione a partire dal 2021 quando la salita al potere di numerose giunte militari come in Mali, Niger e Burkina Faso, ha decisamente cambiato il vento. Un vento che sembra soffiare minaccioso anche sulle ultime velleità economiche della Francia. Un esempio concreto è la probabile estromissione della società nucleare francese Orano che proprio oggi 19 giugno ha in scadenza il permesso, non rinnovato, per estrarre uranio da uno dei più grandi giacimenti del mondo.