di Gionata Chatillard
Nato nel 1949 per contenere l’Unione Sovietica, il Patto Atlantico sta spostando il suo baricentro sempre più a Est. Non solo in Europa Orientale, dove ormai da tempo si è espanso fino ai confini con la Russia, ma anche nell’Indo-Pacifico, con l’obiettivo di contrastare non solo Mosca, ma anche Pechino. Se è vero che nessun paese della regione è ancora entrato ufficialmente a far parte della NATO, è altrettanto vero che l’alleanza targata Washington sta collaborando in maniera sempre più stretta con Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. È infatti con questi 4 paesi che il Patto Atlantico ha annunciato ieri di voler lanciare altrettanti progetti di cooperazione nell’ambito della Difesa.
A riferirlo è stato il consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, specificando che le iniziative riguarderanno il sostegno all’Ucraina, lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, il contrasto alla cosiddetta “disinformazione” e la sicurezza cibernetica. L’alto funzionario ha poi sottolineato che i legami tra Stati Uniti, Unione Europea e partner dell’Indo-Pacifico non sono mai stati così importanti come in questo momento. “Ciò che accade da una parte ha ricadute sull’altra”, ha sentenziato Sullivan, confermando così la sostanziale metamorfosi di una narrazione occidentale che fino a poco tempo fa si ostinava ancora a garantire che fra Cina e Russia non avrebbe mai potuto esserci una vera collaborazione.
Adesso, invece, per i padroni del discorso di Washington, “Mosca” e “Pechino” stanno quasi diventando sinonimi. Il messaggio è quindi chiaro: la guerra iniziata contro la Russia in Ucraina è la stessa che in futuro si potrebbe combattere a Taiwan contro la Cina. Un concetto ribadito ieri dal primo ministro giapponese, Fumio Kishida, che ha dichiarato che Tokio deve avvicinarsi alla NATO a causa dei crescenti legami di Pechino e di Pyongyang con Mosca. “L’Ucraina di oggi potrebbe essere l’Asia orientale di domani”, ha sentenziato il leader nipponico, dimostrando di aver afferrato al volo le nuove direttive dettate da Washington.