di Fabio Belli
“L’incursione militare dell’Ucraina in Russia sta creando un vero dilemma per Vladimir Putin. Washington è in contatto diretto e costante con Kiev riguardo a questa mossa…”. È quanto in sostanza ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
E mentre gli Stati Uniti ammettono la complicità, anche l’Unione europea sostiene l’operazione di Kiev.
“Ho discusso con il ministro degli Esteri Dmitry Kuleba degli ultimi sviluppi in prima linea e della controffensiva di Kursk e ho ribadito il pieno sostegno al popolo ucraino”, ha detto il capo della pseudo diplomazia europea Josep Borrell, secondo il quale la Russia non sarebbe riuscita a spezzare la resistenza ucraina, pertanto, secondo Borrell, l’esercito russo sarebbe stato spinto a ritirarsi all’interno del suo territorio.
Nel frattempo, il vice capo del dipartimento politico-militare del Ministero della Difesa russo, Apti Alaudinov, ha affermato che l’obiettivo delle truppe ucraine nella regione di Kursk sarebbe stato quello di prendere la centrale nucleare di Kurchatov, per poi presentare un ultimatum alla Russia. Sempre secondo il Ministero della Difesa russo, la controparte ucraina avrebbe fallito i tentativi di sfondare in altre zone della regione.
“Gli attacchi dell’esercito ucraino sul territorio russo con la complicità dei sostenitori della NATO confermano pienamente l’importanza degli scopi e degli obiettivi di denazificare e smilitarizzare l’Ucraina, che saranno raggiunti con tutti i mezzi”, ha affermato la portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha accusato le forze ucraine di sparare indiscriminatamente contro i civili, bombardare edifici residenziali e infrastrutture civili e compiere veri e propri saccheggi nella regione di Kursk.