di Fabio Belli
La quota del dollaro e dell’euro nei pagamenti per le esportazioni russe è crollata al minimo storico.
Il dato è riferito al secondo trimestre e lo riporta la Banca Centrale russa, secondo cui le due valute occidentali sono scese al 17,6% diminuendo nel corso dell’anno di ben 14,7 punti percentuali.
Sempre nello stesso periodo di riferimento, la quota del rublo è rimasta sostanzialmente invariata al 40%. Ad aumentare sono state le valute dei cosiddetti paesi amici (yuan, tenge, rupie, dirham, ecc.), che hanno raggiunto il 42,4%, aumentando di 15,6 punti percentuali.
Sempre secondo gli esperti della Banca centrale russa, il non utilizzo del dollaro e dell’euro consente di non andare incontro ad alcuni spiacevoli inconvenienti delle sanzioni contro Mosca come il blocco dei pagamenti.
Il dato interessante è che la tendenza a utilizzare valute nazionali dei paesi amici, sarebbe lo stesso preferibile nonostante la procedura comporti spesso dei costi aggiuntivi.