di Fabio Belli
L’Ucraina è stata aiutata da centinaia di migliaia di immagini satellitari statunitensi durante la sua incursione nella regione di Kursk.
Lo ha dichiarato il vice ammiraglio Frank Whitworth, direttore della National Geospatial-Intelligence Agency, durante un vertice sull’intelligence e la sicurezza nazionale. Whitworth ha precisato che le immagini commerciali erano disponibili attraverso il programma Global Enhanced GEOINT Delivery.
Le affermazioni del vice ammiraglio erano già state anticipate dal New York Times, secondo cui dall’inizio dell’offensiva, gli Stati Uniti e il Regno Unito avevano fornito all’Ucraina immagini satellitari e altre informazioni sulla regione invasa. Non a caso, il quotidiano newyorchese aveva citato i commenti di due “funzionari” non identificati.
Com’è noto, il Cremlino considera l’assistenza dei paesi occidentali all’Ucraina come una prova del loro coinvolgimento diretto nel conflitto.
“Molti paesi del cosiddetto Occidente collettivo sono già entrati fino alle orecchie in questo conflitto”, ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.
Nel frattempo, secondo quanto affermato a Sputinik dall’esponente degli Esteri russo, Rodion Miroshnik, la Russia ha informazioni di militanti ucraini che rapiscono civili nelle zone di confine di Kursk. Fra icrimini di guerra contestati a Kiev vi sarebbe anche la violenza sessuale commessa da mercenari.
Mosca, tramite il rappresentante alle Nazioni Unite Dmitry Polyansky, ha altresì ribadito la deliberata trascuratezza degli attacchi ucraini alla centrale di Kursk come nel caso di quella di Zaporozhye.
Sulla situazione russo ucraina è intervenuto a distanza anche il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov. In una conferenza stampa congiunta con l’omologo senegalese Yassine Fall, il ministro degli Esteri russo ha affermato che “Dopo gli attentati nella regione di Kursk, ogni dialogo con il regime di Kiev è irrilevante”.