di Fabio Belli e Jeff Hoffman
“Oggi nessuno dubita che dietro gli attacchi terroristici che vengono perpetrati nel territorio del nostro paese ci siano gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e tutta la comunità della NATO”. È quanto ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, María Zakharova in riferimento agli attacchi ucraini contro strutture civili in Russia.
La Zakharova, a seguito di una domanda posta da un giornalista, è intervenuta anche sul recente dibattito statunitense tra i candidati presidenziali Donald Trump e Kamala Harris. La portavoce ha trovato inverosimile la questione su chi abbia avuto la meglio nel dibattito. Un dibattito che ha così paragonato: “Ricordiamoci che tutto questo sta accadendo sul Titanic. E quindi, chi ha vinto secondo te? Ha davvero importanza? Mancano solo 15 minuti alla collisione con l’iceberg”, ha osservato la Zakharova.
Il New York Times sembrerebbe concordare dato che oggi si chiede: “L’Ucraina dovrebbe lanciare armi occidentali in profondità nella Russia?”, offrendo però in tal modo alla Rand Corporation l’opportunità di rispondere affermativamente e all’Institute for the Study of War d’identificare almeno 225 potenziali obiettivi che l’Ucraina potrebbe colpire immediatamente.
La Russia non ha dubbi sul fatto che la decisione di revocare le restrizioni all’uso di missili a lungo raggio da parte del regime di Kiev sul territorio russo sia stata presa molto tempo fa, ha ribadito oggi il capo della diplomazia moscovita, Sergeij Lavrov. Senza peli sulla lingua ha sottolineato che l’esercito ucraino ha cercato di attaccare le centrali nucleari di Kursk e di Zaporozhye, dato che “il terrorismo nucleare è il cavallo di battaglia di Kiev”, ha precisato Lavrov.
Sergej Karaganov, preside della Facoltà di Economia Mondiale e Affari Internazionali presso l’università di Mosca e capo di un Istituto di ricerca e analisi strategica, ha così controbattuto: “La Russia ha il diritto di rispondere con armi nucleari agli attacchi sul suo territorio. È giunto il momento di dichiarare che abbiamo il diritto di rispondere con un attacco nucleare a qualsiasi attacco massiccio sul nostro territorio. Ciò vale anche per qualsiasi sequestro del nostro territorio.”