di Gionata Chatillard
È tutto pronto a San Pietroburgo per la seconda edizione del Forum economico e umanitario tra Russia e Africa. Al vertice, che inizierà domani 27 luglio e avrà una durata di 2 giorni, parteciperanno una cinquantina di delegazioni del Continente Nero interessate a intensificare le relazioni diplomatiche e commerciali con Mosca. Obiettivo, questo, di cui si è discusso anche alla prima conferenza russo-africana tenuta in questi giorni dal Valdai Club proprio nella città che ha dato i natali a Vladimir Putin.
Il leader del Cremlino, per scaldare i motori del vertice internazionale, ha pubblicato un articolo in cui ha sottolineato le “profonde relazioni” che uniscono il suo paese al Continente Nero. Relazioni che secondo il presidente russo sarebbero contrassegnate dalla stabilità e dalla fiducia reciproca. Una frecciatina, questa, all’inaffidabilità dell’Occidente, che ha storicamente dimostrato di saper voltare improvvisamente le spalle a quelli che fino a un giorno prima considerava come suoi fedeli alleati. Un tipo di politica da cui Mosca dice di voler prendere le distanze. Proprio per questo, Putin ha ribadito che, nonostante l’accordo sul grano sponsorizzato dall’ONU sia ormai carta straccia, la Russia si preoccuperà di fornire gratuitamente cereali e fertilizzanti ai paesi africani.
La volontà di Mosca, ha poi sottolineato il capo del Cremlino, è quella di promuovere un’agenda per la cooperazione che, invece di essere “discriminatoria”, sia equa e reciprocamente vantaggiosa. Al vertice di San Pietroburgo si parlerà infatti di come rafforzare a lungo termine i partenariati strategici in aree come la tecnologia, l’energia, lo sviluppo delle infrastrutture e l’agricoltura, con l’obiettivo dichiarato di aiutare i paesi africani a raggiungere la “sovranità alimentare” e a lasciarsi così definitivamente alle spalle secoli di colonizzazione occidentale.