di Fabio Belli
Quello che è in atto in Africa dopo la fuga della Francia dal Mali e dal Burkina Faso e, soprattutto, dopo il recente colpo di stato in Niger, sembra un vero e proprio effetto domino. Il Continente Nero è balzato di nuovo alle cronache per un nuovo colpo di stato militare, stavolta in Gabon.
Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, i militari gabonesi hanno sequestrato gli edifici governativi dichiarando nulle e truccate le elezioni svoltesi alcuni giorni fa.
Il nuovo gruppo di potere, dopo aver abolito tutte le istituzioni e spodestato il presidente in carica, Ali Bongo Ondimba, ha imposto il coprifuoco, chiuso le frontiere e bloccato l’accesso a internet sospendendo anche i canali radiotelevisivi francesi RFI e France 24.
Il Paese, ex colonia francese, è stato governato da Omar Bongo Ondimba, uno dei leader più vicini all’Occidente in carica dal 1967 fino alla sua morte avvenuta nel 2009, dopodiché il testimone era passato al figlio Ali Ben che ora si trova agli arresti domiciliari.
Il nuovo focolaio africano più a sud del Niger difficilmente passerà inosservato alle grandi potenze. Sebbene secondo la Banca Mondiale un terzo della popolazione sia sotto la soglia di povertà, il Gabon è il terzo paese del continente per reddito pro capite ed è uno dei Paesi africani più ricchi di petrolio, che rappresenta il 70% delle proprie esportazioni.