di Jeff Hoffman
Il dado è tratto e a risolvere i problemi del pianeta ci penserà l’AI. E’ quanto emerso dal vertice internazionale organizzato dalle Nazioni Unite a Ginevra il 6 e il 7 luglio dal titolo “AI for good”, l’intelligenza artificiale per il bene, in italiano.
Nell’occasione 3mila esperti si sono coordinati per incanalare la saggezza dell’intelligenza artificiale verso la soluzione di alcuni dei più urgenti problemi del pianeta, a partire dal cambiamento climatico, la fame e l’assistenza sociale.
La punta estrema del paradosso, che le agenzie di stampa internazionali hanno riportato come una rassicurazione, è stata toccata con una sorta d’intervista rivolta all’umanoide abilitato all’AI che, prima di rispondere, ha dichiarato: “Che tensione silenziosa”.
Sophia, questo il nome del robot, alla domanda se gli umanoidi potrebbero essere dei leader migliori, data la capacità degli esseri umani di commettere errori, ha risposto senza peli sulla lingua che i robot hanno il potenziale di governare il mondo con un livello di efficienza ed efficacia maggiore. Tuttavia, sembra affermare con impavida certezza Sophia, gli umanoidi non si ribelleranno né ruberanno i posti di lavoro agli esseri umani.
“Dovremmo essere cauti ma anche entusiasti del potenziale di queste tecnologie per migliorare le vite umane”, ha detto il robot citato dalla Reuters.
“L’IA e la biotecnologia stanno lavorando insieme e siamo al punto di poter allungare la vita fino a 150 o 180 anni. E la gente non ne è nemmeno consapevole”, ha fatto presente Aidan Meller, produttore del modello Ai-Da, già noto nell’ambiente artistico post umano.
“Molti sostengono la necessità di una regolamentazione dell’ IA, e io sono d’accordo”, ha sostenuto l’umanoide Ai-Da aggiungendo che è necessario procedere con cautela suggerendo di aprire una discussione qui e ora.
Fra gli umanoidi erano presenti anche il mezzobusto Ameca, Grace, descritto come il robot sanitario più avanzato al mondo, Desdemona, rockstar umanoide, Geminoid e Nadine progettati per somigliare ai loro creatori.
C’era una volta l’essere umano.