di Gionata Chatillard
Non solo Israele e Stati Uniti. Fra i paesi impegnati a lanciare attacchi in territorio siriano c’è anche la Giordania, che negli ultimi giorni ha intensificato i raid nella parte meridionale del paese vicino. In teoria, l’obiettivo dell’offensiva sarebbe quello di smantellare varie organizzazioni di narcotrafficanti ritenute vicine a gruppi armati filo-iraniani. Tanto Amman come i suoi alleati occidentali hanno ripetutamente accusato queste milizie -Hezbollah inclusa- di contrabbandare droga in Giordania. Già a dicembre si erano infatti registrati scontri in prossimità della frontiera, con le autorità locali che avevano incolpato gli implicati di trasportare non solo psicostimolanti come il famigerato captagon, ma anche carichi di armi ed esplosivi.
D’altronde, che dietro quest’escalation ci sia qualcosa di più che la semplice lotta al narcotraffico lo suggerisce anche il contesto in cui si sono svolte le ultime offensive dell’Esercito giordano. Una guerra strisciante è infatti in corso non solo in Siria, ma ormai in tutto il Medio Oriente, dall’Iraq al Mar Rosso passando per il Libano o la Palestina. Un conflitto che si declina in modo diverso a seconda della latitudine, ma il cui denominatore comune è sempre la rivalità fra Stati Uniti e Iran, anche se a combattere sul campo sono spesso paesi terzi o milizie non esplicitamente riconosciute dalle nazioni in lotta.
In Siria, secondo i resoconti ufficiali, le ultime offensive giordane avrebbero causato la morte di almeno 5 persone, ma il bilancio reale potrebbe in realtà essere molto più alto. Anche perché a questi attacchi bisogna aggiungere quelli dei mesi scorsi, ugualmente attribuiti alle forze armate di Amman ma mai riconosciuti ufficialmente dal Governo del paese arabo, un fedele alleato degli Stati Uniti che già ai tempi della guerra siriana non esitò a schierarsi dalla parte di Washington, e che adesso sembra aver colto la palla al balzo per regolare ulteriori conti con Damasco approfittando della nuova escalation regionale innescata dal conflitto israelo-palestinese.