di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha ricevuto il presidente del Venezuela Nicolás Maduro a Jedda, nell’ottica di un rafforzamento della cooperazione. Si tratta della prima visita del presidente sudamericano nel paese arabo dal 2015. Di ritorno dalla Turchia, dove aveva partecipato all’insediamento del presidente Recep Tayyip Erdogan, Maduro ha dichiarato su Twitter: “Siamo in Arabia Saudita per continuare la nostra agenda di lavoro internazionale, che va avanti con lo sviluppo delle relazioni bilaterali, della fratellanza e del rispetto tra il Venezuela e il mondo”. Entrambi i paesi sono membri dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec).
Riyad e Caracas, così come Teheran, sono tra i maggiori candidati a entrare nei Brics, un’alleanza che si sta espandendo sempre più a macchia d’olio fra i grandi paesi del sud globale e che costituisce un contrappeso sempre più imponente al vecchio Occidente unipolare. La monarchia saudita nel frattempo sembra sempre più intenzionata a facilitare i colloqui con quei paesi che hanno difficoltà a rivolgersi agli Stati Uniti. Non a caso, Teheran ha riaperto la propria ambasciata a Riyadh. Domani è prevista anche la riattivazione del Consolato Generale iraniano a Gedda e dell’ufficio di rappresentanza di Teheran presso l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC). Ultimo passo, questo, di un rapido processo di normalizzazione dei rapporti tra i due paesi mediato dalla Cina e finalizzato lo scorso 10 marzo a Pechino.
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian e il suo omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, si sono incontrati la scorsa settimana in Sudafrica a margine del vertice ministeriale dei BRICS. Durante l’incontro i due ministri hanno commentato positivamente la nuova fase delle relazioni bilaterali – una fase che “soddisferà gli interessi reciproci e andrà a vantaggio dell’intera regione mediorientale”.