di Margherita Furlan
Concluso il secondo e ultimo giorno di udienza ancora non si sa se Julian Assange abbia o no il diritto di presentare appello contro l’estradizione. Come ieri anche oggi Assange non era in condizioni fisiche tali da presenziare né direttamente né in video conferenza.
Di fronte alla Corte Reale di Giustizia britannica si sono radunate, sin dal mattino, migliaia di persone sotto la pioggia battente di Londra, mentre decine di manifestazioni si sono tenute in tutto il mondo, da Milano a Cagliari, da Parigi a Copenhagen, Berlino e Amsterdam. Non una parola nella grande stampa, italiana e internazionale che, in queste ore, sta invece promuovendo la vedova di Navalny.
Come prevedibile, il verdetto verrà pronunciato in data da destinarsi. Non c’è fretta, mentre il giornalista Assange giace nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra. La libertà di stampa non è mai esistita.