di Fabio Belli
L’attacco dell’Iran a Israele sarà inevitabile. È quanto riferiscono i media iraniani secondo i quali vi saranno diverse ondate di attacchi missilistici e di droni armati.
In attesa della mossa iraniana, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in riunione con alti funzionari della sicurezza, ha discusso la possibilità di un attacco preventivo. Lo riporta il Times of Israel, secondo cui un simile passo sarà possibile solo se Israele riceverà informazioni di intelligence che confermeranno l’intenzione di Teheran. Sempre secondo il quotidiano,
che cita l’agenzia di intelligence israeliana, Shin Bet, sotto le montagne di Gerusalemme esisterebbe un bunker per ospitare Netanyahu e altri funzionari. Il bunker, che può contenere centinaia di persone per lunghi periodi, è noto anche come Centro di controllo nazionale ed è collegato al quartier generale del Ministero della Difesa. La costruzione risalirebbe a circa 20 anni fa, ma il bunker non sarebbe stato ancora utilizzato.
Sempre dall’esecutivo israeliano, il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha disposto la trattenuta di 100 milioni di shekel (pari a 26 milioni di dollari) in fondi fiscali destinati all’Autorità Nazionale Palestinese, affermando che il denaro sarà destinato a risarcire le cosiddette “vittime del terrorismo” israeliane. Smotrich ha accusato l’ANP di aver trasferito i fondi alle famiglie dei palestinesi uccisi o detenuti, che per Tel Aviv sono considerati terroristi. Secondo il ministro delle Finanze israeliano bloccare gli aiuti umanitari a Gaza sarebbe “giustificato e morale”
Intanto il capo del comando centrale degli Stati Uniti, generale Michael Kurilla, è arrivato in Israele per coordinare gli sforzi difensivi e rivedere i piani con i funzionari israeliani in vista dell’atteso attacco iraniano.
Ma nonostante il clima di tensione, l’Iran non sospende le attività diplomatiche. Oggi il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, è arrivato a Teheran per incontrare alti funzionari iraniani e discutere le questioni della cooperazione bilaterale e multilaterale nel campo della sicurezza. Shoigu ha in programma di incontrare il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale Ali Akbar Ahmadian e il capo di stato maggiore delle forze armate, il maggiore generale Mohammad Baqeri.
Nel frattempo, in Bangladesh, a seguito delle insostenibili proteste in corso in tutto il paese da diverse settimane, la premier Sheikh Hasina ha rassegnato le proprie dimissioni fuggendo dal Paese assieme alla sorella con un elicottero poi atterrato in India. La Hasina aveva affermato nei mesi scorsi di aver rifiutato l‘installazione di una base militare statunitense nel Golfo del Bengala
A dare la notizia delle dimissioni della premier è stato il Capo dell’esercito Waker-Us-Zaman che ha annunciato la formazione di un governo ad interim, invitando i manifestanti alla calma dopo che avevano preso d’assalto la residenza presidenziale.