di Fabio Belli
L’attentato al primo ministro slovacco, Robert Fico, sembra essere un’operazione della NATO e potrebbe costituire la prossima fase della guerra del blocco contro la Russia, nel tentativo di prendere di mira i leader stranieri che si oppongono alla guerra per procura guidata dagli Stati Uniti in Ucraina. È quanto sostiene l’ex Ufficiale statunitense, Scott Bennett, esperto in guerra psicologica dell’esercito a stelle e strisce.
Secondo il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, invece è sorprendente che, per la prima volta dopo decenni, in Europa sia stato tentato l’omicidio di un politico che aveva una posizione ragionevole nei confronti della Russia. Fico, secondo Medvedev, rappresenta quella parte dell’establishment europeo che non ha perso il contatto con la realtà e non vuole che i suoi cittadini si trasformino in cenere grigia e radioattiva. L’ex premier russo ha definito la politica del Vecchio Continente come idiota, russofoba, vassalla, sfrenata e completamente senza testa. L’Europa, sempre secondo il corrosivo politico russo, sarebbe pronta a gettare i suoi cittadini nella fornace delle politiche egoistiche americane.
Nel frattempo, il presidente eletto slovacco, Peter Pellegrini, dopo la visita in ospedale a Fico, ha affermato che il primo ministro “riesce a parlare, ma è molto stanco ed è scampato alla morte per un pelo”. Pellegrini ha poi invitato tutti i partiti politici slovacchi a cancellare o ridurre considerevolmente la loro campagna per le elezioni europee.
Il tutto mentre il ministro degli Interni del Paese, Matus Sutaj Estok, ha avvertito che la Slovacchia è “sull’orlo di una guerra civile” a causa delle tensioni politiche. I social media sono pieni di “commenti di odio” in seguito all’attacco, ha aggiunto.
Sempre il ministro degli Interni, che cita le indagini delle autorità, conferma che il gesto da parte dell’aggressore ha una chiara motivazione politica. In primis la critica feroce al governo Fico che aveva deciso di fermare le spedizioni di armi all’Ucraina.