di Jeff Hoffman
La domotica e le auto ecologiche funzionicchiano, ma non sempre. A confermarlo è la morte di Gianberto Pavani, residente di Castel Bolognese che è letteralmente rimasto imprigionato nell’ultra tecnologica abitazione che, privata della corrente elettrica a causa dell’alluvione, si è trasformata in una trappola mortale.
Purtroppo, quando i vicini di casa richiamati dalle grida di aiuto sono finalmente riusciti ad aprire un varco era ormai troppo tardi.
“La finestra non si è aperta neanche con il piccone”, ha testimoniato uno degli agenti di polizia municipale intervenuto sul luogo.
“Se avesse potuto aprire la porta si sarebbe salvato”, ha spiegato uno dei vicini di casa.
Pochi giorni prima, in seguito alla prima ondata di piogge che ha investito l’Emilia Romagna e le Marche, il Comune di Ravenna aveva disposto, per tutte le auto elettriche e ibride, 16 giorni di quarantena coinvolgendo singoli proprietari e concessionari di automobili.
Le misure, ha spiegato l’ufficio stampa del Comune, sono state disposte a scopo precauzionale perché questi tipi di veicoli contengono batterie che, esposte a lungo a una forte umidità, possono aver subito danni tali da incendiarsi, come effettivamente avvenuto a un’auto di marca Nissan all’interno di uno spazio espositivo allagato dall’alluvione.
Nel frattempo, in perfetta linea di coerenza con il verde liberismo 2.0, gli investimenti globali messi in campo per la mobilità elettrica hanno raggiunto i circa 1.200 miliardi di dollari ed enormi flussi di denaro vengono indirizzati verso l’AI e le nuove tecnologie che permettono il dialogo fra elettrodomestici ma che, in caso di emergenza, non permettono di aprire la porta per fuggire.
Di tutt’altra portata, nonostante il fatto che il 92% dei comuni italiani sia dichiaratamente a rischio idrogeologico, sono gli investimenti e l’attenzione verso la cura del territorio e gli interventi di prevenzione.
Così, mentre in Romagna applaudivano la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen accompagnata dalla premier Giorgia Meloni, emerge che dei fondi del PNRR direttamente destinati a misure per la riduzione del rischio idrogeologico vi sono solamente circa 2 miliardi e mezzo di euro, per lo più impiegati per coprire finanziamenti già erogati da altre fonti comunitarie, riducendo sensibilmente i fondi diretti alla mitigazione del dissesto idrogeologico.
Mentre il fu Belpaese affonda, la spesa militare media raggiunge intanto i circa 80 milioni di euro al giorno esclusi i sostanziosi aiuti militari inviati a Kiev la cui spesa si aggira finora intorno al miliardo di euro.