di Jeff Hoffman
Uno dei dolcificanti più utilizzati fra i grandi produttori di bibite sarà dichiarato, dal mese prossimo, un possibile cancerogeno. Ad affermarlo è l’organismo di ricerca dell’OMS, cioè la IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Il direttore esecutivo dell’International Council of Beverages Associations, Kate Loatman, ha immediatamente messo in discussione il parere degli esperti dell’agenzia affermando che le autorità sanitarie statali dovrebbero essere “profondamente preoccupate” per il parere espresso dalla IARC, sostenendo che potrebbe confondere le persone inducendole a consumare più zucchero invece dei “prodotti più sicuri senza contenuto di zuccheri”.
In tempo reale è subito intervenuto un altro comitato di esperti sugli additivi alimentari. “La IARC non è un organismo per la sicurezza alimentare e la loro revisione sull’aspartame non è scientificamente completa e si basa su ricerche ampiamente screditate”, ha detto Frances Hunt-Wood, segretario generale dell’Associazione internazionale dei dolcificanti, mostrando un quadro che, semplificando, è tutto meno che rassicurante.
D’altra parte, sia uno studio francese dello scorso anno sia uno studio dell’Istituto Ramazzini risalente all’anno 2000 indicano l’aspartame come un prodotto potenzialmente cancerogeno. Lo scorso maggio, fra l’altro, lo stesso OMS aveva pubblicato le linee guida sul tema consigliando ai consumatori di non utilizzare dolcificanti non zuccherini, cioè a base di aspartame.
Parafrasando un noto frequentatore degli schermi televisivi mainstream si potrebbe affermare che quando la scienza funzionicchia il mercato si arrabbia.