di Gionata Chatillard
Tremila riservisti per continuare l’escalation in Europa dell’Est. Questa la decisione della Casa Bianca, ormai costretta a fare ricorso a tutti gli uomini che ha a disposizione con l’obiettivo di rafforzare il fianco orientale della NATO. A stabilirlo è stato un ordine esecutivo del presidente Joe Biden, anche se non è ancora chiaro come e quando le nuove truppe saranno schierate.
Dall’inizio del conflitto ucraino, gli Stati Uniti hanno mandato in Europa circa 20.000 soldati aggiuntivi, portando il totale del contingente a più di 100.000 unità. Parallelamente, armi sempre più potenti hanno raggiunto il fronte, comprese le bombe a grappolo appena inviate dal Pentagono a Kiev. Un tipo di munizioni che Mosca non ha finora utilizzato sul campo di battaglia, anche se le cose potrebbero presto cambiare.
Il presidente Vladimir Putin ha infatti dichiarato che la Russia si riserva il diritto di rispondere in modo simmetrico alle minacce occidentali. Il leader del Cremlino ha quindi ricordato che il suo paese dispone di ampie scorte di bombe a grappolo, e ha definito “criminale” la decisione di Washington di trasferire le proprie a Kiev. Anche perché, ha sottolineato Putin, era stata la stessa Amministrazione statunitense a definire l’uso di queste armi come un vero e proprio “reato”.