di Jeff Hoffman
“Blinken vai a casa”, si leggeva sugli striscioni sorretti da migliaia di pacifici cittadini moldavi che ieri, mercoledì 29 maggio, hanno accolto, si fa per dire, l’arrivo del Segretario di Stato statunitense Antony Blinken nella capitale moldava.
Nella tradizionale conferenza stampa congiunta, in seguito all’incontro faccia a faccia con la presidente della Moldavia, Maia Sandu, Blinken ha annunciato un pacchetto di aiuti da 135 milioni di dollari per contrastare la cosiddette disinformazione russa e sicurezza energetica.
“Sono venuto a portare garanzie sulla sovranità della Moldavia da parte del presidente Joe Biden”, ha dichiarato Blinken, ben sapendo di provocare la rabbia della popolazione moldava che, proprio in nome della sovranità vorrebbero gli esponenti di Washington fuori dai piedi.
“Nonostante tante difficoltà, avete fatto passi concreti, siete riusciti a garantire un futuro forte attraverso il percorso europeo e i cambiamenti nel settore energetico”, ha poi affermato Blinken con l’arte della neolingua che inverte i significati di guerra e pace, democrazia e autocrazia.
A chiarire il concetto ci ha pensato la consigliera per la politica estera di Maia Sandu, Olga Rosca, secondo la quale il sostegno all’Ucraina equivarrebbe al sostegno alla Moldavia. “Sostenere la Moldavia rafforza l’Ucraina perché l’Ucraina ha bisogno di una Moldavia forte e democratica e di un vicino solidale perché condividiamo un confine di 1.200 km”, ha affermato la Rosca.
Nel frattempo, in questo mondo libero e democratico, emerge che l’agenzia a stelle e strisce dal nome National Endowment for Democracy, anche nota con la sigla NED, è a tempo pieno impegnato a combattere la disinformazione russa e, guarda caso, a decostruire qualunque critica verso la ex direttore esecutivo della Banca Mondiale, adesso presidente, Maia Sandu.
E la provocazione è servita.