di Jeff Hoffman
La famiglia Bush conduce la campagna elettorale 2024 per Ron De Santis, vero antagonista dell’ex presidente Donald Trump.
Osservando il flusso di denaro diretto al giovane governatore, infatti, si può osservare che i più volenterosi sostenitori del politico italo americano, ammaestrato ad apparire come un cantante fuori dal coro, sono i capi delle multinazionali di Wall Street, i proprietari di hedge funds e i signori della guerra infinita a partire dalla famiglia Bush e dalla comunità ebraica.
Nel cuore dei neocons, però, il giovane avvocato militare è entrato in seguito alla sua missione a Guantanamo, dove nutrì a forza i detenuti in sciopero della fame. “Furono legati a una sedia e gli venne infilato un tubo lubrificato nel naso, così che un’infermiera potesse versare due lattine di una bevanda proteica, come annotato sui registri militari”, aveva ricostruito il Washington post.
Il più dichiaratamente filo israeliano dei governatori, temendo un doppio sorpasso da parte di Donald Trump, che i sondaggi danno per favorito, ha già programmato, per fine aprile, il prossimo viaggio.
“In un momento di relazioni inutilmente tese tra Gerusalemme e Washington, la Florida funge da ponte tra il popolo americano e quello israeliano”, ha dichiarato DeSantis in una nota ufficiale.
Ad attenderlo a Gerusalemme il 27 aprile, si evince dalla stampa internazionale, una platea di qualche centinaio di imprenditori-filantropi ebrei statunitensi, ossia quel circolo di psico guerrafondai legati a doppio filo con i padroni del discorso.
Definendo il presidente russo Vladimir Putin “un criminale di guerra”, il rampante governatore di Miami si è garantito il sostegno dell’apparato industriale militare che, tuttavia, è trasversale non soltanto ai partiti ma anche a tutti le lobby di potere e, evidentemente, alle organizzazioni sindacali, ambientaliste e per i diritti civili.
“La più grande minaccia che l’America deve affrontare viene dall’interno del nostro stesso Paese”, ha commentato Trump dalle sue torri.