di Fabio Belli
Il CEO di NatWest, Alison Rose, si è dimessa dopo aver confessato di aver fatto trapelare alla BBC dettagli sulla chiusura dei conti bancari dell’attivista per la Brexit Nigel Farage.
A seguito della notizia il valore delle azioni della banca, detenuta per il 39% dal governo del Regno Unito, è sceso di oltre il 3%. Prima della decisione della Rose, che ha comunque precisato di non aver disposto personalmente la chiusura dei conti di Farage, il Dipartimento del Tesoro del Regno Unito aveva convocato gli amministratori delle banche del Paese per affrontare la questione del blocco dei conti correnti.
In un’intervista rilasciata a Sky News, Farage ha affermato che ben 10 banche britanniche si erano rifiutate di fornirgli servizi bancari, adducendo al fatto che, in base alle normative antiriciclaggio, gli istituti di credito sono tenuti a eseguire valutazioni del rischio più rigorose sulle cosiddette “persone politicamente esposte”. Farage ha inoltre affermato che, da una legittima richiesta di documentazione alla NatWest, si evince che le motivazioni della chiusura dei conti sarebbero tutt’altro che di natura patrimoniale, motivo per cui l’attivista britannico, in un post sui social, ha chiesto la testa di altri dirigenti bancari oltre a quella della Rose.
Nel frattempo il governo londinese sarebbe in procinto di far approvare un disegno di legge che dovrebbe, almeno in teoria, evitare questo genere di incidenti in futuro.