di Gionata Chatillard
Non c’è solo l’Ucraina a mettersi di traverso sulla partecipazione di Sergey Lavrov al vertice dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Anche Lettonia, Lituania ed Estonia hanno infatti annunciato che boicotteranno la riunione prevista per domani e dopodomani in Macedonia del Nord. I ministri degli Esteri dei 3 paesi baltici hanno espresso il loro “profondo rammarico” per la decisione del Governo anfitrione di estendere l’invito al loro omologo russo, assicurando che la sua presenza all’evento non farà altro che “legittimare” l’invasione dell’Ucraina, fornendo a Mosca un nuovo palcoscenico per la sua “propaganda”.
Nonostante sia a rigor di logica un atto dovuto, la partecipazione di Lavrov al vertice può dunque essere letta come una vittoria diplomatica per il Cremlino. I paesi europei sembrano infatti sempre meno compatti nell’affrontare la questione delle relazioni con la Russia. Prova ne sia che per il momento non si conoscono altre defezioni al vertice di domani, al quale parteciperà anche il capo della diplomazia comunitaria Josep Borrell.
Il Governo della Macedonia del Nord -che ha subito convinto la Bulgaria ad aprire il suo spazio aereo a Lavrov- si è difeso dalle critiche dei paesi baltici dichiarando che quello dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è sempre stato e deve rimanere un forum neutrale, così come lo è quello delle Nazioni Unite, al quale lo stesso ministro degli Esteri russo ha infatti partecipato recentemente. Più che la defezione dei paesi baltici, la vera notizia, quindi, è che l’OSCE -nata durante la Guerra Fredda proprio con l’obiettivo di allentare le tensioni tra Est e Ovest- sia per il momento riuscita a sopravvivere nonostante tutto ciò che è accaduto negli ultimi 2 anni.