di Jeff Hoffman
Emmanuel Macron, accolto a Pechino, dopo il leader spagnolo Sanchez, con una cerimonia di benvenuto, ha chiesto aiuto a Xi Jinping per riportare le parti in conflitto in Ucraina intorno al tavolo dei negoziati.
Xi Jinping ha accolto l’invito affermando che la Cina è pronta a unirsi alla Francia nell’esortare la comunità globale ad essere razionale e moderata sulla crisi ucraina. “La posizione della Cina si può riassumere nella frase “promuovere la pace e i negoziati”, ha sottolineato Xi Jinping che ha aggiunto che “non esiste una cura miracolosa, ma è necessario creare le condizioni per colloqui di pace”.
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha invece dichiarato, durante un briefing contemporaneo al summit internazionale, che gli Stati Uniti e la NATO devono assumersi la responsabilità della questione ucraina, aggiungendo poi che la cosiddetta Alleanza Atlantica non ha alcun diritto di criticare la Cina.
A sorpresa e con un criptico messaggio in stile film francese, il presidente Macron ha poi affermato che nessun paese, in nessun caso, può dispiegare armi nucleari sul suolo straniero. Resta il fatto, però, che gli Stati Uniti, mentre Macron parla, detengono 100 testate nucleari tattiche immagazzinate in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia, cariche con capacità da 0,3 a 50 chilotoni.
Ad ogni modo, l’intesa di oggi è data dal no all’uso di armi nucleari e dall’impegno per la ripresa dei colloqui di pace. Per Xi occorre evitare azioni che possano aggravare ulteriormente la crisi, astenersi dagli attacchi a civili, e soprattutto “attuare seriamente la promessa solenne che le armi nucleari non devono essere utilizzate e le guerre nucleari non devono essere combattute”. Per Xi è inoltre necessario “opporsi all’uso di armi biologiche e chimiche in qualsiasi circostanza come agli attacchi alle centrali nucleari e ad altri impianti nucleari civili”.
Dopo l’incontro con Macron è stato il turno del vertice trilaterale allargato alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Pur trattandosi di una visita congiunta con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è bene far notare che a Pechino il presidente francese arrivato da solo e in anticipo. La Cina vuole un “nuovo slancio” nelle relazioni con l’Ue, ha dichiarato Xi: Cina e Unione Europea mantengono “intensi scambi” e, pur tra le differenze, c’è un “forte desiderio di comunicazione”. Dal canto suo la presidente della Commissione europea ha sottolineato: “Contiamo che la Cina non fornisca sostegno militare alla Russia. Farlo sarebbe una violazione delle leggi internazionali e danneggerebbe la nostra relazione”.
Ciò che emerge forte e chiaro, considerando anche lo storico riavvicinamento fra Iran e Arabia Saudita mediato da Pechino, è che, al momento, l’unico paese capace di parlare con tutte le parti in gioco è la Cina.