di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il presidente cinese Xi Jinping ha iniziato lunedì a tenere eventi bilaterali con i leader stranieri che parteciperanno al vertice del Forum sulla cooperazione Cina-Africa (FOCAC) del 2024, in programma dal 4 al 6 settembre a Pechino. Xi ha avuto incontri bilaterali con i leader dei Paesi africani, tra cui Sudafrica, Guinea, Eritrea, Seychelles, Gibuti, Togo, Comore, Mali e Repubblica Democratica del Congo.
Il Forum sulla cooperazione Cina-Africa 2024 rappresenta un importante capitolo delle relazioni tra Cina e Africa. Questo incontro si svolge infatti in un contesto di crescente cooperazione bilaterale, che negli ultimi anni ha visto un notevole ampliamento sia in termini di portata che di profondità. Le relazioni tra Cina e Africa si sono consolidate su diversi fronti, dalla cooperazione economica a quella politica, passando per il supporto allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico del continente africano da parte di Pechino. La Cina, con la sua esperienza di rapido sviluppo, rappresenta un modello per molti Paesi africani che cercano di emanciparsi dalla povertà e di costruire una solida base per un futuro sostenibile. In questo contesto, il Forum è diventato una piattaforma essenziale per il dialogo e la cooperazione tra le due parti, facilitando la pianificazione e l’attuazione di progetti congiunti.
In vista del FOCAC 2024, la Cina ha infatti annunciato una serie di iniziative volte a promuovere lo sviluppo sostenibile in Africa. Tra queste, spiccano i programmi che mirano a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali attraverso progetti di piccola scala ma ad alto impatto. Includono la formazione tecnica, l’innovazione tecnologica e l’alleviamento della povertà, contribuendo a colmare le lacune esistenti in termini di sviluppo e di competenze. L’obiettivo di questi progetti è quello di rafforzare la capacità dell’Africa di svilupparsi in modo autonomo. In Angola, per esempio, la compagnia ferroviaria cinese ha completato un progetto di approvvigionamento idrico che fornisce acqua potabile 24 ore su 24 al 92% delle aree urbane della provincia di Cabinda, migliorando significativamente la qualità della vita della popolazione locale. La differenza fondamentale tra l’approccio della Cina e quello di alcuni Paesi occidentali risiede dunque nel modo in cui la Cina interagisce con i Paesi africani. La Cina ha adottato un approccio quasi sempre reciprocamente vantaggioso, basato su partenariati equi e sulla comprensione delle esigenze specifiche dei Paesi africani. Questo approccio contrasta con quello tradizionale di alcuni Paesi occidentali, che spesso cercano di imporre le proprie politiche e condizioni ai Paesi africani, ponendosi su un piedistallo e trattando i propri partner africani con fare di superiorità.
Xi Jinping in un colloquio con il presidente dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat, ha evidenziato la forza crescente del Sud globale, ribadendo che l’Africa è un polo importante nel mondo con cui la Cina è disposta a rafforzare gli scambi politici e commerciali.
La sinergia sino africana è stata sottolineata anche dal rappresentante speciale della Cina per gli affari africani, Liu Yuxi che, intervenendo alla vigilia del Forum, ha affermato che quando ci si troverà di fronte a una grande trasformazione nel nostro mondo, Pechino e il continente africano lavoreranno insieme per promuovere la pace, contribuire allo sviluppo globale e difendere l’ordine internazionale.
Il paese del Dragone intanto, oltre allo sviluppo economico, pensa anche al sostegno militare. Il Mali ha infatti appena siglato un accordo con l’azienda cinese di attrezzature militari Norinco.