di Jeff Hoffman
Accolto dal vice sindaco di Chongqing il cancelliere tedesco Olaf Scholz, accompagnato da una folta delegazione di industriali, è atterrato domenica in Cina.
Durerà tre giorni la seconda missione cinese di Scholz che da Shanghai approderà a Pechino cercando di districarsi fra le pressioni statunitensi e la conseguente politica estera attuata da Bruxelles.
“La Cina rimane un partner economico davvero importante”, ha dichiarato Scholz ai giornalisti venerdì, aggiungendo che cercherà di livellare il campo di gioco per le aziende tedesche in Cina.
Il problema, tuttavia, è che gli Stati Uniti hanno appena rafforzato l’alleanza anti-Cina con Giappone e Filippine, e mentre la Casa Bianca indaga sui presunti rischi alla sicurezza nazionale, nelle stanze di Bruxelles sono in corso una serie di indagini sugli aiuti di Stato cinesi per i pannelli solari, le auto elettriche e le turbine eoliche made in China. I contributi cinesi alle aziende sono troppo alti, denunciano i funzionari europei, collaborando così di fatto alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Due giorni prima della sua visita, Scholz ha avuto colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron, il cui ufficio ha affermato che i leader “si sono coordinati per difendere un riequilibrio delle relazioni commerciali tra Europa e Cina”.
In Germania non sono mancate le pressioni interne. Deborah Duering, del partito dei Verdi, ha consigliato a Scholz di non considerare la Cina solo come un’opportunità economica, spiegando che “ignorare i rischi a lungo termine per i profitti a breve termine rischia di far ripetere gli errori della passata politica con la Russia”.
Il cancelliere tedesco, che viaggia con una delegazione di ministri e dirigenti aziendali, stamani davanti a un pubblico di studenti universitari ha affrontato il deterioramento dei rapporti economici tra Europa e Cina. “La concorrenza deve essere leale”, ha detto Scholz aggiungendo che “vogliamo condizioni di parità”. Tra le questioni menzionate esplicitamente dal cancelliere figurano il dumping, la sovrapproduzione industriale e la violazione del copyright. Atteso domani un incontro con Xi Jinping a Pechino.