di Fabio Belli
Si è aperta ieri, 5 marzo, a Pechino la riunione annuale del Congresso nazionale del popolo, con il premier cinese Li Qiang che ha presentato il rapporto sul lavoro del governo.
Qiang ha affermato che l’approccio all’economia non cambierà e che gli obiettivi del governo per il 2024 fissano l’obiettivo di crescita al 5%. Un obiettivo che secondo l’esponente di Pechino non sarà facile da raggiungere. Per quanto riguarda le spese militari è previsto un aumento del 7,2% di un bilancio che è al secondo posto su scala mondiale e che, secondo dati del governo, è destinato a crescere fino all’equivalente di 232 miliardi di dollari.
Tuttavia, sebbene secondo gli analisti cinesi la crescita del settore militare sia proporzionale a quella del prodotto interno lordo, che quindi non denota una imminente preparazione alla guerra, Li Qiang ha sottolineato che, in linea con la strategia di difesa nazionale, il Paese “rafforzerà in modo completo l’addestramento militare e la prontezza al combattimento, salvaguardando la sovranità nazionale, la sicurezza e lo sviluppo.”
Inoltre, secondo quanto fa notare l’Associated Press, nel rapporto manca la parola pace e il linguaggio nei confronti di Taiwan è più forte. “Saremo risoluti nel portare avanti la causa della riunificazione della Cina”, ha detto Li Qiang che ha anche parlato di altre sfide economiche per il suo Paese, ovvero quella di modernizzare il sistema industriale, di aumentare la spesa per ricerca e sviluppo di circa il 10%, con particolare attenzione all’energia a idrogeno, il volo spaziale commerciale e lo sviluppo dell’economia digitale tra cui spicca l’iniziativa AI Plus, volta a favorire l’integrazione dell’intelligenza artificiale e dell’economia reale.