di Margherita Furlan
Pechino – prima nella persona del rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri cinese e poi attraverso il portavoce del Partito comunista cinese – attribuisce la maggior parte della responsabilità dell’aggravarsi del conflitto israelo-palestinese agli Stati Uniti. La nuova strategia anticinese in Medio Oriente, sotto forma di “ondata di riconciliazione” tra gli stati arabi e Israele, non terrebbe infatti conto della multiforme complessità delle contraddizioni locali e non sarebbe quindi in grado di stabilire una pace duratura nella regione.
In particolare, gli Stati Uniti stanno spingendo per la normalizzazione dei rapporti tra Riyadh e Tel Aviv, eliminando praticamente la questione palestinese da questa equazione.
Gli osservatori cinesi hanno dunque affermato che l’attacco a sorpresa, causato in gran parte dall’intento di Hamas di far deragliare la normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Israele, sostenuta dagli Stati Uniti, eclisserebbe “l’ondata di riconciliazione” in Medio Oriente e servirebbe a ricordare duramente che tale riconciliazione sarà di breve durata”.
Il “patto di sicurezza”, nel cui ambito gli americani stanno cercando di costruire un asse Washington – Tel Aviv – Riad, “si rivelerà devastante per la Palestina”, scrive il Global Times, minaccerà l’Iran e colpirà anche il prestigio internazionale di Pechino, che ha recentemente riconciliato i sauditi e Teheran invitandoli nei BRICS.
Un’altra sfida per la Cina è la rotta commerciale India-Medio Oriente, che dovrebbe essere costruita attraverso gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita con accesso al Mar Mediterraneo, aggiunge il Global Times precisando che “Se l’Arabia Saudita e Israele normalizzassero i rapporti, il sistema ferroviario potrebbe includere Israele, ampliando la portata del progetto verso l’Europa attraverso i porti marittimi israeliani”.
Solo una soluzione al conflitto israelo-palestinese può garantire una pace duratura, dicono i cinesi, ed è l’attuazione del concetto di “Due Stati per due popoli”, con la creazione di uno Stato di Palestina indipendente.