di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il Ministero degli Affari Esteri russo ha ufficialmente chiesto a Kiev “l’arresto immediato e l’estradizione” di tutti gli ucraini coinvolti nel terrorismo.
Ciò rientra nella Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici adottata dalle Nazioni Unite e nella Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo.
Il Ministero non ha rivelato nomi, a parte il capo della SBU, Vasily Malyuk, che “il 25 marzo ha ammesso cinicamente che l’Ucraina ha organizzato il bombardamento del ponte di Crimea nell’ottobre 2022 e ha rivelato dettagli sull’organizzazione di altri attacchi terroristici in Russia”.
Usando la lettera della legge, Mosca sta per dimostrare che l’Ucraina è uno stato terroristico certificato e per di più senza una guida ufficiale, dato che le elezioni, che avrebbero dovuto svolgersi ieri, sono state annullate.
“Gli americani proteggono i responsabili dell’attacco terroristico al Crocus City Hall”.
Aggiunge una nota del Servizio di intelligence estera della Federazione Russa, secondo cui l’amministrazione Biden starebbe intensificando i propri sforzi per creare un’immagine distorta del grave attacco terroristico avvenuto a Mosca il 22 marzo che finora è costato la vita a 144 persone. Nella dichiarazione, l’intelligence accusa esplicitamente il Dipartimento di Stato statunitense di voler escludere con ogni mezzo il coinvolgimento del presidente ucraino, Volodymir Zelensky, nell’attentato. Attentato, per il quale, durante il fine settimana, sono stati arrestati quattro cittadini stranieri nella regione russa del Daghestan. Questi ultimi, secondo quanto riporta l’agenzia TASS, sarebbero stati sul punto di pianificare un attacco terroristico su larga scala nella stessa regione.
Oggi il presidente russo, Vladimir Putin, durante una riunione allargata del Consiglio del ministero degli Affari Interni, ha ribadito che le forze di sicurezza del paese rintracceranno tutti coloro che hanno ordinato l’attacco terroristico al Crocus.
“In questo ambiente non ci sono agenti affidabili. Lì fanno di tutto per denaro: non guidati da considerazioni religiose o politiche, ma solo finanziarie. La Russia identificherà non solo gli autori dell’attacco terroristico, ma anche tutti i collegamenti e i beneficiari”, ha sottolineato il capo del Cremlino.
Sul coinvolgimento dell’intelligence straniera nell’attentato del 22 marzo, sottintendendo quella “a stelle e strisce”, si è espresso anche Omer Celik, portavoce del partito del presidente turco Recep Erdogan. Secondo l’esponente di Ankara, sarebbe impossibile effettuare un attacco così professionale senza il supporto dei servizi segreti di un altro paese.