di Gionata Chatillard
In risposta al crescente numero di notizie sulle presunte attività militari e spionistiche della Repubblica Popolare cinese sull’isola di Cuba, il deputato statunitense Matt Gaetz ha suggerito alla Casa Bianca di impiegare l’Esercito per fermare Pechino. “Sostengo che si autorizzi l’uso della forza militare”, ha dichiarato il congressista repubblicano, che ha chiesto a Joe Biden di lasciare che sia il Pentagono a occuparsi della situazione. Obiettivo dell’operazione sollecitata da Gaetz sarebbe infatti quello di eliminare fisicamente tutti gli asset militari cinesi presenti a Cuba. Paese che, secondo il deputato repubblicano, si starebbe poco a poco trasformando in una gigantesca “portaerei” gestita da Pechino a soli 150 chilometri dalle coste della Florida.
Nei giorni scorsi, la stampa statunitense aveva parlato di presunti colloqui per costruire una base di addestramento cinese sull’isola. Poco prima era invece stata pubblicata una notizia riguardante possibili attività di spionaggio da parte di Pechino in collaborazione con L’Avana. Informazioni poi smentite dai diretti interessati. E, almeno inizialmente, anche dalla Casa Bianca, che però viene adesso spinta dal settore più intransigente del Partito Repubblicano a intervenire militarmente per fermare sul nascere quella che vari senatori considerano come una vera e propria “minaccia” per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il dato di fatto certo, per il momento, è l’allargamento sul fronte atlantico dell’escalation in atto ormai da mesi nel quadrante Indo-Pacifico, con Cuba che torna improvvisamente a ricoprire un ruolo molto simile a quello che aveva già interpretato negli anni della Guerra Fredda.