di Fabio Belli
Israele intensifica l’operazione di terra a Rafah. Secondo fonti locali, sarebbero avvenute feroci battaglie notturne intorno al campo profughi di Jabalia, preso di mira anche da un attacco aereo. L’esercito di Tel Aviv ha bombardato anche alcuni edifici residenziali vicino all’ospedale Kamal Adwan, causando la morte di almeno sei persone.
I carri armati israeliani hanno inoltre circondato l’ingresso della città di Beit Hanoon, dove alcune famiglie di Jabalia sono fuggite per rifugiarsi. Il ministro della Difesa israeliano,i Yoav Gallant, ha promesso l’ingresso di ulteriori forze nella zona, mentre alcuni testimoni hanno riferito di attacchi a medio raggio su Rafah tramite navi da guerra. Hamas, tramite le Brigate Izz ad-Din al-Qassam e Al-Quds, ha affermato di aver colpito le forze israeliane nei pressi di Jabalia. Intanto, secondo il canale televisivo libanese al-Mayadeen, Hezbollah ha lanciato un attacco di droni e razzi contro le posizioni militari israeliane nel settore settentrionale prendendo di mira edifici che ospitano ufficiali e soldati israeliani, ma anche i sistemi radar.
Da una guerra all’altra, dove il presidente russo, Vladimir Putin, afferma che la Russia non ha intenzione di prendere il controllo di Kharkov. Il capo del Cremlino ha puntato il dito contro le forze ucraine per gli attacchi diretti nelle zone residenziali. “Se continuano così, saremo costretti a creare una zona sanitaria di sicurezza”, ha detto Putin che ha risposto alle domande dei media russi durante una conferenza stampa nella città di Harbin in cui ha riassunto la sua visita in Cina.
“La Russia non ha mai rifiutato i colloqui come soluzione alla crisi ucraina. Mosca segue gli sviluppi del prossimo incontro in Svizzera, ma non intende discutere formule oscure”, ha detto il presidente russo sottolineando ancora una volta l’illegittimità delle sanzioni globali nocive a tutta l’economia globale.
“Russia e Cina hanno riaffermato il loro interesse nella realizzazione del progetto Power of Siberia 2”, ha detto Putin che poi ha aggiunto e concluso, “l’economia cinese è in crescita e necessita di maggiori risorse energetiche, mentre non c’è nulla che possa eguagliare le forniture russe in termini di affidabilità. Utilizzeremo le valute nazionali in tutte le nostre transazioni commerciali”.