di Fabio Belli
Oggi, 7 giugno, alle ore 11 ora di Mosca, le forze armate ucraine hanno attaccato una zona residenziale di Lugansk utilizzando cinque missili di fabbricazione statunitense. Nei bombardamenti sono rimaste uccise 4 persone con 43 feriti. Presi di mira dall’esercito di Kiev 33 edifici a più piani nella parte orientale della città, oltre a due scuole, tre asili nido e un’università. Sempre stamani, un drone dell’esercito ucraino ha attaccato un’auto nella regione di Belgorod, uccidendo una persona e ferendone due.
Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la disponibilità della Francia a partecipare direttamente al conflitto in Ucraina. Pronta la risposta del Cremlino con il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov, che ha definito molto provocatorie le dichiarazioni del capo dell’Eliseo.
E mentre la Commissione europea sollecita il Consiglio dell’Unione europea ad avviare i negoziati per l’adesione di Ucraina e Moldavia, Washington annuncia un nuovo pacchetto di armi da 225 milioni di dollari per Kiev. Inoltre, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan annuncia che l’Ucraina lancerà un’altra controffensiva nel 2025. D’altronde, anche il presidente russo, Vladimir Putin, nel ribadire il diritto di rispondere in modo speculare alle forniture di armi all’Ucraina che colpiscono la Russia, ha ritenuto improbabile che gli Stati Uniti vengano coinvolti in una guerra con armi nucleari strategiche in caso di attacchi russi in Europa. Tuttavia, ha detto Putin, “l’uso delle armi nucleari da parte della Russia è possibile solo in casi eccezionali, che non si sono ancora verificati”.