di Elisa Angelone
Sullo sfondo delle celebrazioni per la festa nazionale dei padroni a stelle e strisce, nella notte tra il 4 e 5 luglio le forze armate ucraine si sono accanite sulle città di Donetsk e Makeevka. Secondo fonti locali, Donetsk in particolare sarebbe stata colpita ben 24 volte con proiettili d’artiglieria da 155 mm, quelli che notoriamente “salvano vite”. Il risultato dei pesanti bombardamenti per mezzo delle armi occidentali è di due morti e due feriti tra i civili a Donetsk e di un morto e 41 feriti a Makeevka. Stando a quanto riferito dalle autorità cittadine il bilancio delle vittime e dei feriti è probabilmente destinato a salire. Tra questi vi sarebbero almeno 2 bambini, a riprova di come, ad oltre un anno di distanza, le forze di Kiev continuino a prendere di mira i civili del Donbass.
Ad essere stati danneggiati, a Makeevka, sono anche numerosi edifici: una quarantina di condomini, oltre una ventina tra scuole e asili, 4 istituti sportivi, 2 caserme dei vigili del fuoco e altre strutture sociali, tra cui un ospedale, dove a subire i danni maggiori sarebbero i reparti di chirurgia e di terapia intensiva. Fortunatamente, degli oltre 340 pazienti ricoverati, nessuno sarebbe rimasto ferito in modo grave.
Secondo il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev, “se la NATO smettesse di inviare armi a Kiev, l’operazione speciale finirebbe nel giro di pochi giorni”.