di Fabio Belli
Le autorità francesi hanno emesso mandati di arresto sia per il CEO di Telegram Pavel Durov che per il fratello co-fondatore Nikolai già nel mese di marzo.
È quanto riferisce il sito web Politico citando un documento ufficiale francese secondo cui l’indagine nei confronti dell’app di messaggistica sarebbe molto ampia e in fase avanzata. Il tutto avrebbe avuto inizio dopo che Telegram si sarebbe rifiutata di collaborare con un’indagine della polizia francese sugli abusi sessuali su minori.
Tuttavia, secondo fonti non ufficiali e smentite dall’Eliseo, non vi sarebbe stato in previsione nessun mandato. Lo stesso Pavel Durov avrebbe riferito al momento del suo arresto a Parigi che il motivo della sua visita sarebbe stata una cena con il presidente francese, Emmanuel Macron. Una tesi confermata anche dall’analista geopolitico, Pepe Escobar, secondo il quale le autorità francesi avrebbero colto come una grande opportunità il viaggio di Durov. Quando il pilota del jet privato aveva presentato il suo piano di volo, non sarebbe esistito alcun provvedimento di arresto ai danni di Durov sul suolo francese. Provvedimento che sarebbe stato invece redatto in fretta e furia poco prima dell’atterraggio all’aeroporto Le Bourget. Al fondatore di Telegram, sempre secondo Escobar, sarebbe stata tesa una vera e autentica trappola.
Nel frattempo, dopo una prima notizia di un rilascio dallo stato di fermo, è ancora incerta la sorte di Pavel Durov.
Sebbene il giudice istruttore abbia posto fine alla sua detenzione, il CEO di Telegram non è ancora libero, si tratta solo di un cambiamento del suo status. Il rilascio sarebbe avvenuto dalla custodia della polizia. Durov è stato trasferito in tribunale per un possibile atto di accusa che potrebbe essere sancito nella tarda serata.