di Fabio Belli
La peggiore sconfitta di sempre del Partito Conservatore, è questa la fotografia delle elezioni nel Regno Unito che ha visto la conquista di 412 seggi su 650 della Camera dei Comuni da parte del Partito Laburista.
Oltre alla maggioranza schiacciante, che vede i tories all’opposizione con solo 121 seggi, vi sono state sconfitte eccellenti da parte dei pesi massimi del governo tra cui l’ex Primo Ministro Liz Truss, il Segretario alla Difesa Grant Shapps e la leader della Camera dei Comuni Penny Mordaunt che sono stati battuti nel loro collegio. I liberaldemocratici sono al terzo posto con 71 seggi conquistati. Eletto per la prima volta anche Nigel Farage nel suo partito euroscettico Reform UK che in totale ha ottenuto 4 seggi.
L’ormai ex primo ministro Rishi Sunak si è dimesso stamani, prima pubblicando un post su X e, successivamente, tenendo un discorso all’esterno del 10 di Downing Street. “Ho dato tutto me stesso in questo lavoro. Ma voi avete inviato un messaggio chiaro, e il vostro è l’unico giudizio che conta. Ho sentito la vostra rabbia, la vostra delusione, e mi assumo la responsabilità di questa perdita”, ha detto Sunak che si è recato a Buckingham Palace dove re Carlo ha accettato le dimissioni per nominare di lì a poco Keir Starmer come nuovo primo ministro del Regno Unito incaricandolo di formare un nuovo governo.
Dopo aver lasciato Buckingham Palace, Starmer si è recato nella sua nuova residenza al numero 10 di Downing Street, dove ha parlato alla nazione per la prima volta in qualità di primo ministro. “Il nostro Paese ha votato con decisione per il cambiamento e il ritorno della politica al servizio pubblico”, ha detto Starmer, sottolineando la frattura che si sarebbe creata tra il popolo e la politica. Non a caso, l’affluenza alle urne è stata del 59,8%, la più bassa dal 1885.
Con Starmer il Regno Unito cambia colore, ma difficilmente la politica, soprattutto quella estera. In un’intervista al Time dell’anno scorso il nuovo inquilino del 10 di Downing Street aveva rassicurato, si fa per dire, che sull’Ucraina non ci sarebbe stata alcuna divisione con il governo di Rishi Sunak. “Non c’è nulla che Putin desideri di più che vedere divisione nei parlamenti degli alleati”, aveva detto Starmer che considera anche la NATO e gli Stati Uniti due punti di riferimento imprescindibili.
Sulla questione israelo palestinese, Keir Starmer aveva anche giustificato le politiche oppressive di Tel Aviv sostenendo il diritto di tagliare le forniture idriche ed elettriche nella Striscia di Gaza. Le dichiarazioni gli erano valse anche una protesta da parte di 150 consiglieri laburisti musulmani.
Dal mattino non si vede nessun buongiorno.
