di Gionata Chatillard
Dopo mesi di tira e molla, Ankara ha deciso di mettere in moto il meccanismo legislativo che permetterà di ratificare l’entrata della Svezia nella NATO. Sul protocollo di adesione presentato al Parlamento turco c’è infatti la firma del presidente Erdogan, che ha così sbloccato definitivamente la questione. Adesso, l’approvazione del disegno di legge sarà poco più di una formalità, e permetterà agli Stati Uniti di puntellare il fronte baltico accogliendo nella NATO non solo Helsinki -già salita a bordo lo scorso aprile- ma anche Stoccolma.
A ritardare l’approvazione da parte di Ankara era stata la questione curda, con Erdogan che aveva ripetutamente accusato il Governo svedese di dare ospitalità a presunti terroristi. In realtà, però, sulla faccenda pesava anche lo stallo nella vendita di una partita di F-16 statunitensi alla Turchia. L’Amministrazione Biden si è già dichiarata favorevole alla cessione dei caccia, che però è ancora bloccata in attesa dell’approvazione del Congresso.
Rimane dunque da vedere quando il Parlamento statunitense e quello turco fisseranno un calendario per approvare le due rispettive questioni, che nelle intenzioni di Erdogan dovrebbero seguire un iter parallelo. Se tutto dovesse procedere a massima velocità, la Svezia potrebbe entrare ufficialmente nella NATO già a fine novembre, in occasione di un incontro fra i ministri degli Esteri dell’Alleanza. Anche se, oltre al “sì” di Ankara, Stoccolma dovrà ottenere anche quello di Budapest. L’Ungheria, per il momento, ha già detto di non avere nessuna fretta, visto che la sicurezza della Svezia non sarebbe attualmente sottoposta a “nessuna minaccia”.