di Jeff Hoffman
Dalla Germania alla Polonia fino alla Francia e all’Italia gli agricoltori del Vecchio Continente alzano il tiro in difesa del comparto agricolo e del territorio.
Nel viterbese continuano ad arrivare decine di agricoltori in trattore che, con i loro cartelli, slogan e bandiere italiane rivendicano attenzione verso ciò che definiscono il vero made in Italy.
Mentre in Germania i manifestanti scaricano letame sulle strade per ostruire la viabilità, gli agricoltori italiani hanno dato fuoco alle bandiere della Coldiretti che, a quanto pare, non è gradita a chi vive in prima persona l’attività di libero imprenditore agricolo.
In ogni caso la protesta si allarga alle isole: è al secondo giorno il presidio sardo al porto di Cagliari, altre sfilate di trattori sono partite sull’autostrada del sole in Toscana, con 400 mezzi provenienti dalle regioni limitrofe. Proteste anche in Liguria e Lombardia.
Oltre le Alpi, oggi 31 gennaio sono ormai 9 mila le strade bloccate dai trattori, con file di pneumatici dati alle fiamme all’ingresso di Tolosa, mentre vicino a Parigi i contestatori stanno smantellando lo spartitraffico centrale dell’autostrada A10 per bloccare in entrambe le direzioni il traffico della capitale.
A Bruxelles, per difendersi dai “pericolosi allevatori e agricoltori” il Parlamento Europeo ha posizionato una trincea di filo spinato che, senza troppe parole, descrive alla perfezione il quadro della democrazia europea.